• Propp #4, 2008, video, time 1’ minute, dvd color 16:9, editions of 3 originals + a.p.

    Propp

    2008

    D: The game of football is a pattern that recurs in your search. The project Propp (2008), can be considered the culmination of your reading this, the game, not only because it explicitly resume the Sermon on football (1972) by Pier Paolo Pasolini (who applied linguist Vladimir Propp’s scheme to discipline football) but also, in my opinion, because for the first time, your raid will not only see the image on the sidelines in the classic pose of the team photo, but also in the act of playing right field with Pasolini. Can you tell me about the development of this project?

    R: The idea to build this path was created by linking his way to apply calcium to the literature, with the way I apply it to the visual arts. The football as a work of art is a metaphor for life, governed by principles, rules and similar meanings. Then I had the opportunity to renew the image of an intellectual in these days feel a great lack. If you assign an alphabet to every player on the field, depending on their movements to build a different phrasing. The football has all the features of written and spoken language. Propp in the photographic image is the result figured in the graph of abstract thought, or vice versa: the action is a read. The concepts are translated on a visual level, to create a system of signs which comes from the comparison between different language areas. A communication abstractly regulated by the code and expressively conveyed by the spontaneity of the game. (extracted from conversation with F. Cogoni)


    Propp è il titolo di un progetto realizzato a gennaio del 2008, composto da opere di grandi dimensioni, caratterizzate dal connubio tra più tecniche, tra cui, disegno, fotografia è un video, a completamente di una mostra in cui ogni elemento si richiama vicendevolmente. Approfondimenti visivi che traggono spunto da uno scritto pubblicato nel 1972 dall’intellettuale Pier Paolo Pasolini, intitolato Discorso sul calcio: “ […] Il football è un sistema di segni, cioè un linguaggio. Esso ha tutte le caratteristiche fondamentali del linguaggio per eccellenza, quello che noi ci poniamo subito come termine di confronto, ossia il linguaggio scritto-parlato.[…]”I podemi” sono ventidue (circa,dunque,come i fonemi): le parole calcistiche” sono potenzialmente infinite, perchè infinite sono le possibilità di combinazione dei “podemi” (ossia, in pratica, dei passaggi del pallone tra giocatore e giocatore); la sintassi si esprime nella “partita”, che è un vero e proprio discorso drammatico”. Concetti che sono in mostra traslati su un piano puramente visivo, a creare un sistema di segni che nasce dal confronto tra il football, le arti visive e il linguaggio scritto-parlato. Una comunicazione astrattamente regolata dal codice ed espressivamente veicolata dalla spontaneità del gioco.