• Nothing

    2013

    ‘Nothing’ is the name I wished to give to an event that at first seemed catastrophic to me, but opened the doors to new thoughts and reflections. Two hard disks, the one the duplicate of the other, got broken in a few minutes. Both of them contained data from 1998 to the present: unfortunately no image, sound or text could be recovered. As a consequence part of my works and art projects got completely lost: pictures I took during my travelling, my own notes on landscapes, my written thoughts… nothing left. It was an unexpected incident for my work, an happening that I resolved to include in my artistic research in order to reflect on its inherent potentiality. Two hard disks lie side by side on a table. A computer ‘reads’ them by means of a data recovering program: on the screen there are grids with a white square fluctuating during the reading- scanning process, positioning itself in the memory area to be scanned. It takes more or less a month to go through the whole system. The analysis of these codes hides the reflection upon permanence, endurance, life and death, which also means thinking about the way our mind sets up reality and experience. ‘Nothing’ is a work that plays with the idea of ‘perceived reality’: the way images are represented through the lack of any image. Like a hurricane, it whirls and sweeps away this reality, leading to an inevitable change.


    Nothing è il titolo che ho voluto dare ad un evento che sembrava catastrofico ma che invece ha aperto la porta a nuovi pensieri e riflessioni. Due hard disk gemelli si rompono di seguito nell’arco di pochi minuti. Contenevano dati accumulati dal 1998 ad oggi. Non è stato possibile recuperare nessuna immagine, suono o testo. Parte dei miei lavori e progetti artistici sono andati completamente persi.  Ho deciso di includere questo inaspettato accadimento all’interno della ricerca artistica, riflettendo sulle potenzialità dell’evento. Su un tavolo le due memorie esterne sono messe una di fianco all’altra. Un computer le legge attraverso un programma di recupero dati, che ha la schermata a griglia; all’interno, un quadrato bianco si sposta lampeggiando durante la fase di lettura-scansione, andando a posizionarsi nella successiva area di memoria da analizzare. Ci vuole circa un mese affinchè percorra tutti i settori del dispositivo. Nell’analisi di questi codici si nasconde una riflessione sulla permanenza, la durata, la vita e la morte. E’ anche un pensiero sulla configurazione mentale del reale e dell’esperienza. “Nothing” è un lavoro che ha a che fare con l’immagine, ma che non si rappresenta in immagine. Al pari di un uragano, mette di fronte al dato di fatto e conduce irrimediabilmente ad un cambiamento.