DK
DK (the catalographic record of the Diabolik comic strips) is a work in progress which exploits the excuse of the art work’s aura in those places that are traditionally devoted to its physical preservation (museums, books), making them collide with the Thief imaginary.
The DK project developes through sculpture and performance, video and photography, putting Antonio Canova’s sculptures in connection with Diabolik, the famous comic strips’ thief.
A crazy matching for a funny non-material antagonism, between masking and crime play, which covers different intepretative keys: connotation, iconism, design, theft, intrusion, seriality, masterpiece.
A showcase displays some rents consisting in printed pages torn from catalogues about Canova’s sculptures. The traces of the furtive tear are evident and their origin can be clearly seen through the glass.
The action of removing pages from some libraries’s stock is portrayed in some videos included in the exhibition.
Six photographs reproducing Diabolik in its typical dynamic attitudes are put in a striking comparison with Canova’s works conserved in Italian museums (The Repentant Mary Magdalene, Terpsichore, Hebe, Napoleon’s consort Maria Louise as Concord, Leopoldo Cicognara): plastic and dynamic fights, black signs that challenge marble icons through strokes made with style.
The removing of a page from a book stands for the spoiling not only of a well established knowledge tool’s sacredness, but also of the functional aspect of an object, exactly the same way as stealing the museum’s aura is an excuse to change its educational approach. In both cases, a leak in these two spaces is emphasized.
DK (sigla catalografica delle serie a fumetti di Diabolik) è il codice che contraddistingue il percorso di ricerca che usa come pretesto il furto dell’aura dell’Opera d’Arte e dei luoghi della sua conservazione fisica e mnemonica (il Museo, il Libro), facendoli collidere con l’immaginario del Ladro. Il progetto DK si snoda attraverso la scultura e la performance, il video e la fotografia, mettendo in relazione l’opera scultorea del Canova e la figura di Diabolik. Folle accostamento per un divertente antagonismo immateriale, tra mascheramenti e gioco del crimine. Diabolik vs Canova. E’ possibile modellare un oggetto per addizione o sottrazione. Chi ha più forza come segno? Chi è il predatore e chi la preda? Spazi di collisione tra classico e pop, tra epica e fumetto, tra le convenzioni del museo e l’immediata praticabilità del gabinetto del ladro. Su una vetrina sono esposte come opere degli strappi, pagine di carta stampata effettivamente sottratte da cataloghi dedicati alla scultura di Antonio Canova. Le tracce dello strappo furtivo sono evidenti, ed è possibile intravedere dal vetro il retro delle pagine per ricostruirne la provenienza. I video documentano l’azione della sottrazione in alcune librerie, senza previa autorizzazione. Azione criminale e illegale. Colpi preparatori? Smania di possesso dell’artista? Sfigurazione del Libro? Sei fotografie di un Diabolik nelle celebri pose dinamiche del fumetto, a confronto con le opere di Canova conservate nei musei italiani (La Maddalena Penitente, Tersicore, Ebe, Maria Luigia d’Asburgo in veste di Concordia, Leopoldo Cicognara). Duelli plastici, segni neri che sfidano altrettante icone marmoree a colpi di classe. Garante inflessibile di questo divertito gioco di contrari e rispecchiamenti, di copie e originali, è la statua in marmo del busto di Leopoldo Cicognara.